osservatoriodigitale
Intervista di Ezio Rotamartir
Edoardo Miola è un fotografo che è forse troppo facile definire: ama ritrarre il bello e tutto ciò che da emozione. Non so perché ma trovo che sia l’aspetto più condivisibile per chi, come me, ama la fotografia prima di tutto come fonte di ispirazione. L’abbiamo incontrato alla Milan Image Art Fair (MIA), l’esposizione milanese che “vorrebbe” essere una vetrina per tutti gli artisti, e le gallerie, che si adoperano per affermare questa forma visiva come arte vera e propria e farne, spesso e volentieri, un teatro di contrattazione e vendita. Non sempre ci si riesce e, come quest’anno, ci si è ritrovati all’interno di uno spazio molto più piccolo rispetto a quello degli anni precedenti, in una location decisamente nuova, nelle fondamenta del nuovissimo palazzo Diamante, nello sfavillante quartiere di Porta Nuova a Milano, adibite all’occorrenza a spazio espositivo. Tra i vari stand ve n’era uno in cui spiccavano delle foto, apparentemente semplici, che però arrivavano dritte al centro del al bersaglio: ecco perché siamo qui a parlarne.